Controllo qualità del macero in ingresso

Controllo qualità del macero in ingresso

Uno standard per il controllo del macero in ingresso in Cartiera

Quando si parla di macero un aspetto di fondamentale importanza è la qualità del materiale che confluisce in cartiera come materia prima secondaria. Nell’argomento sono coinvolti tutti gli attori del ciclo del riciclo: le cartiere, le cartotecniche, gli utilizzatori e i distributori, i consumatori, le piattaforme di recupero, e ovviamente anche i Comuni, Assocarta e il Comieco.

Dai dati Assocarta risulta che il consumo di macero nelle cartiere italiane è di oltre 4,6 milioni di tonnellate e costituisce il 48% circa delle materie prime utilizzate e vengono così suddivise: macero 4.649.000 tonnellate, fibre vergini 3.378.000 tonnellate e materiale non fibrosi 1.725.000 tonnellate.

Carlo De Iuliis di Cartesar spa che rappresenta l’Italia nel Quality Issue Group in Cepi, si è da tempo espresso circa la necessità di un capitolato di vendita – acquisto sul macero. «Perché il successo e il senso di una buona raccolta differenziata passa attraverso il raggiungimento di ottimi standard qualitativi. La qualità non conforme del macero in ingresso viene interamente pagata dalle cartiere, che sono aziende a servizio della collettività, in quanto riciclano la carta, ovvero il primo rifiuto in volume prodotto in Europa. Al contrario, una scadente qualità di macero, comporta un notevole aumento dei costi di produzione, perché bisogna smaltire tutti i materiali non cellulosici presenti nelle balle (plastiche di varia natura, ferro, vetro, legno ecc.), perché aumentano i costi energetici di processo e di manutenzione degli impianti».

Il vantaggio di utilizzare un capitolato di acquisto unico e condiviso dalla filiera, faciliterebbe il lavoro degli addetti al controllo della qualità in ingresso, spostando dalla soggettività all’oggettività il giudizio di idoneità del macero. Si ridurrebbero i tempi per lo scarico della merce e quelli persi in trattative tra fornitore di macero e cartiera. Inoltre si avrebbero meno contenziosi, che troppo spesso si chiudono con una mediazione di posizione perché non supportati da un protocollo scientifico. Inoltre, le cartiere avrebbero materia prima più omogenea nella sua eterogeneità, produrrebbero meno scarti, consumerebbero meno energia, avrebbero meno fermi impianto, e costi di manutenzione inferiori.

«L’idea della messa a punto di un capitolato e delle relative procedure sono un obiettivo da perseguire – dichiara Massimo Modugno Direttore di Assocarta – nel breve periodo per gli indubbi vantaggi che si possono conseguire sotto il profilo dell’efficienza dei processi cartari». 

 

Fonte: Rivista “Industria della Carta” -Settembre 2013-